Referendum elettorale, Cre: Consiglio Valle vuole evitare che la popolazione si esprima

Il comitato commenta la decisione del Consiglio regionale di rimandare la decisione sul voto popolare per cambiare la legge elettorale

 

Elezioni

«Nel 2007 l'Uv invitò gli elettori a non partecipare al referendum sulla riforma elettorale spezzando la punta delle matite, oggi il Consiglio regionale ai valdostani non vuole neppure fornirgliele». Così il Comitato Riforma Elettorale commenta la non-decisione presa oggi dal Consiglio regionale della Valle d'Aosta in merito al referendum consultivo sul cambio di legge elettorale.

«Con argomentazioni sofistiche, 31 consiglieri si sono posti contro 3.363 firmatari che semplicemente chiedevano di acquisire l’orientamento dei cittadini sulla principale modifica da apportare alla riforma elettorale», dichiara in una nota il Cre. 

Il dito è puntato contro «Uv-Lega e PD» per aver «bloccato la discussione e la conseguente decisione del Consiglio ponendo una arzigogolata questione pregiudiziale sul quesito formulato dagli stessi uffici della Presidenza del Consiglio».

La scelta di tornare a discutere in prima Commissione è valutata negativamente dai promotori del referendum in quanto «in base alla legge, la prima Commissione non ha alcuna competenza in materia di procedimenti di referendum consultivo e che la legge non prevede nessun giudizio di ammissibilità del referendum consultivo». 

«La realtà - conclude il Comitato - è che gran parte delle forze del Consiglio regionale o sono contrarie o non sanno che linea prendere sul cuore della riforma la quale prevede l’elezione diretta di maggioranza e Presidente. L’obiettivo comune è evitare assolutamente che la popolazione esprima il proprio orientamento. No ad ascoltare la voce degli elettori».

 

 

Elena Giovinazzo

 

 

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