Depositata una risoluzione per modificare la legge entro quest'anno. Una seconda iniziativa impegna a «perfezionare» la legge sui referendum
Il dibattito di mercoledì in Consiglio regionale sul referendum consultivo elettorale ha originato due risoluzioni sostenute da otto dei nove gruppi presenti nell'assemblea regionale - tutti tranne il Pcp, che ieri è stato l'unico a votare a favore della consultazione per cambiare la legge elettorale.
Le due risoluzioni, già inserite dell'ordine del giorno del Consiglio Valle, prevedono da una parte di attivare un percorso che definisca la riforma elettorale entro il 2023 e dall'altra di modificare la legge regionale sui referendum abrogativi, consultivi e propositivi.
Nel dettaglio, la risoluzione per la riforma del sistema elettorale è stata presentata dai gruppi di maggioranza e poi sottoscritta anche da Lega Valle d'Aosta, Pla e FI. Prevede di attivare una sottocommissione interamente dedicata all'argomento. Nello specifico impegna a «istituire, nel più breve tempo possibile, una Commissione al fine di elaborare - entro la pausa estiva- una proposta di legge regionale di riforma dell'attuale sistema elettorale e della forma di governo, da approvare entro e non oltre fine anno».
L'altra iniziativa, sempre sostenuta da tutti i gruppi eccetto il Pcp, punta a «perfezionare» la legge 19/2003 sull'iniziativa legislativa popolare sostenendo che «i limiti complessivamente riscontrabili all'interno della disciplina finiscano per depotenziare l'efficacia degli strumenti di partecipazione diretta». L'impegno è di svolgere una «attività di ricognizione ed approfondimento» della legge «in vista della predisposizione - in un congruo periodo di tempo - di una proposta di legge diretta al perfezionamento della stessa, con particolare riguardo ad una più chiara tipizzazione dei vari strumenti partecipativi e al relativo coordinamento procedurale e sostanziale».
E.G.
