La Lega deposita 60 risoluzioni ed esce dall'aula. PCP: maggioranza vuole mettere bandierine
Il tema dell'interruzione volontaria di gravidanza e della Legge 194 ha catalizzato l'ultima parte dei lavori del Consiglio Valle di questa settimana. Al centro del dibattito, l'emendamento voluto dal governo nazionale al cosiddetto decreto "Pnrr-quater" per il coinvolgimento di soggetti del Terzo settore e realtà pro-vita nei consultori ai quali si rivolgono le donne che vogliono interrompere la gravidanza.
La discussione si è conclusa con l'approvazione di una risoluzione della maggioranza depositata nel corso dei lavori che impegna la Giunta della Valle d'Aosta a «mantenere l'attuale l'assetto organizzativo dei servizi dei consultori, che non prevede il coinvolgimento di soggetti del Terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità». Hanno votato a favore 19 consiglieri mentre RV, FI e gruppo misto si sono astenuti e il gruppo Lega non ha partecipato al voto.
Il presidente della Regione ha ricordato che la passata normativa già prevedeva la possibilità di ammettere nei consultori associazioni di volontariato e che in Valle d'Aosta questa facoltà non è stata applicata.
A favore della risoluzione di maggioranza si è espresso anche il PCP. Il gruppo alcuni giorni fa aveva depositato una analoga iniziativa che l'aula ha bocciato (soli 2 voti a favore). Secondo il gruppo, sull'argomento ha prevalso «la volontà di piantare una bandierina da parte di questa maggioranza, che comprende 3 esponenti del PD e 2 "cespugli", e di sminuire un'impegnativa dai contenuti condivisi da tutte le forze progressiste nazionali».
Buona parte dei lavori è stato assorbito dalle sessanta risoluzioni depositate dal gruppo Lega collegate alla mozione del PCP. Le iniziative impegnavano il governo regionale a condividere l'emendamento nazionale al decreto Pnrr-quater, ma nessuna è stata votata poiché il gruppo, dopo avere letto i passaggi di suo interesse, le ha tutte ritirate.
Elena Giovinazzo