Il vallone di Cime Bianche è il 'luogo del cuore' più votato in Valle d'Aosta

Oltre 1.200 voti per l'area della Val d'Ayas interessata dal progetto di collegamento funiviario con Cervinia

 

Il vallone di Cime Bianche (da Luoghi del Cuore)

 Il vallone di Cime Bianche (da Luoghi del Cuore)

Cime Bianche, il santuario di Voury e la funivia Furggen sono i tre "luoghi del cuore" più votati della Valle d'Aosta. I risultati del censimento dei luoghi italiani da non dimenticare è reso noto dai Fai, Fondo Ambiente Italiano, che anni propone questa iniziativa per contribuire a valorizzare e recuperare piccoli e grandi tesori che compongono l'immenso patrimonio storico, culturale e ambientale italiano e che rischiano di andare perduti.

Per la nostra regione il luogo più votato in assoluto è l'incontaminato vallone di Cime Bianche (comune di Ayas) che è stato scelto da 1.216 persone come "luogo del cuore" della Valle d'Aosta (172° posto a livello nazionale). Il vallone, tutelato come Zona di protezione speciale per gli ambienti glaciali del gruppo del Monte Rosa, è noto perché è al centro del contestato progetto di un collegamento funiviario tra la Val d'Ayas e Cervinia.

Tra gli altri luoghi indicati nel censimento, il secondo è il santuario di Voury a Gaby (112 voti) con l'altare maggiore dorato e intagliato del '700 e il terzo è la funivia Furggen in Valtournenche (52 voti).

Guardando al risultato nazionale, il primo luogo in classifica è la chiesetta di San Pietro dei Samari a Gallipoli (LE), votata da 51.443 persone. Al secondo posto si trova il Museo dei Misteri di Campobasso e al terzo posto c'è la Chiesa di San Giacomo della Vittoria ad Alessandria.

«Grazie a "I Luoghi del Cuore" dal 2003 a oggi sono stati sostenuti interventi per 138 luoghi in 19 regioni d'Italia, che erano dimenticati, abbandonati o poco valorizzati, ma amati dalle loro comunità, che votandoli li hanno salvati», spiega il FAI. «I voti raccolti – sono in tutto 11.100.000 quelli giunti al FAI nei vent’anni anni dell’iniziativa – sono, infatti, l'innesco di un processo virtuoso capace di moltiplicare l'effetto del censimento: luoghi sconosciuti e apparentemente condannati hanno guadagnato una tale attenzione, locale e nazionale, che altri insieme al FAI – Comuni, Regioni e Ministero, aziende, fondazioni e associazioni - si sono mobilitati per salvarli, tanto che il sostegno di Intesa Sanpaolo a questo progetto ha generato investimenti per un valore dieci volte superiore».

 

 

Elena Giovinazzo

 

 

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