«Un marito e un papà di 4 figli è morto lavorando e non tornerà più a casa. Tutto questo è inaccettabile»
«Quello che è avvenuto a Châtillon è l’ennesimo episodio che viviamo nella nostra regione di un lavoratore che esce di casa vivo e con tanti progetti per la sua vita e per quella dei i suoi familiari e non vi rientra più. È straziante tutto questo». Così Fabrizio Graziola, segretario di Cgil Valle d'Aosta, sulla morte dell'operaio di cinquantanove anni Mohamed Oueslati.
La dinamica è in fase di accertamento da parte degli organi preposti. «Un fatto, purtroppo, resta - dice Graziola - ed è che un marito e un papà di 4 figli è morto lavorando e non tornerà più a casa. Tutto questo è inaccettabile. Abbiamo tutti un dovere morale a cui far fronte e tra tutti (partendo dal Governo nazionale e regionale) si deve porre fine a questa "strage"».
Il sindacato pone l'accento sul numero di vittime sui luoghi di lavoro (8 nel 2022) e sul numero di infortuni (1.600). «È evidente - riprende il segretario regionale di Cgil - che c’è qualcosa che non funziona nell’ambito della sicurezza».
Graziola indica come intervenire: «è necessario istituire dei tavoli a livello nazionale e anche regionale, dove si affronti il problema». E poi controlli e formazione anche nelle piccole aziende, ma soprattutto «alla base si deve costruire una "Cultura della sicurezza" partendo dalle scuole e anche noi come sindacato ci impegniamo già da tempo costantemente e lo faremo ancora di più per focalizzare l’attenzione di tutte le parti in causa su questo argomento. Troppo spesso, anche in questa regione, ci si dimentica della parola sicurezza, e spesso capita che si taglino fondi proprio sugli enti preposti alla sicurezza», conclude il sindacalista.
C.R.