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"Un governo della Lupa e della poltrona"


Dibattito in Consiglio Valle tra preoccupazioni per l'autonomia valdostana e critiche al programma ritenuto vuoto di contenuti

Consiglio regionale

AOSTA. «Un governo della Lupa e della poltrona». Con questa espressione utilizzata dall'unionista Joël Farcoz si possono riassumere gran parte degli interventi che finora si sono succeduti nell'aula del consiglio regionale a commento del programma di governo presentato in mattinata.

Tanti gli interventi provenienti dall'opposizione, meno quelli degli esponenti di maggioranza. Ed in tanti, principalmente dai partiti autonomisti, hanno espresso la preoccupazione per l'influenza che il governo di Salvini potrà avere sulla Valle d'Aosta e sulla necessità di difendere l'autonomia valdostana dall'«alleato italico», per usare le parole di Renzo Testolin (UV) per riferirsi alla Lega. Un governo romano definito «omofobo», «razzista», «antieuropeo» e «nazionalista» da diversi consiglieri e che, a detta di molti, considera la Valle d'Aosta come un territorio «su cui mettere la bandierina» e di cui la Lega Vallée d'Aoste ne è una semplice «succursale».

Ancora Testolin: «a noi (riferito agli autonomisti della minoranza, ndr) il compito di contrastare ogni segnale di autoritarismo che potrebbe minare l'autonomia della Valle d'Aosta».

Tante anche le critiche e le perplessità sul programma di governo definito a più riprese «generico e poco chiaro», per dirlo con le parole di Alberto Bertin (Impegno Civico), e «un libro dei sogno», come ha dichiarato Mauro Baccega (UV).

Una parte delle forze politiche ha attaccato una maggioranza «composta da quattro forze che non hanno nulla da spartire se non un qualcuno da combattere», come ha detto Testolin ed altri consiglieri hanno chiesto più dettagli su alcuni punti del programma e su come il nuovo governo a trazione leghista concepisce alcuni aspetti della società tra cui la famiglia e l'identità valdostana. «A quale tipo di famiglia guarderete?» ha chiesto una delle neo consigliere, Daria Pulz (Impegno Civico). E poi «tornate a parlare di Civilisation Valdôtaine, ma persino l'UV ha smesso da anni di fare questa retorica valligiana». E sull'identità valdostana da tramandare, Pulz ha ricordato «i marocchini e i rumeni che negli alpeggi preparano la buona Fontina e le donne dell'Est che si prendono cura dei nostri anziani. L'identità - ha detto -  è qualcosa di fluido, cambia, ed è un fenomeno inarrestabile».

In una delle repliche degli esponenti della maggioranza, Roberto Luboz ha assicurato che «la Lega non governerà mai contro il popolo valdostano, al contrario di quanto è stato affermato in precedenza. Piaccia o non piaccia, in 18 si può governare». In questa prima seduta «mi sento in obbligo - ha aggiunto Luboz - di ricordare a tutti che siamo qui per costruire una nuova Valle d'Aosta. Non dobbiamo cercare la maggioranza a tutti i costi, ma dobbiamo assicurare a tutti i costi un governo». Da Luboz anche un ringraziamento a «coloro che con il loro atteggiamento hanno permesso alla Lega di vincere le elezioni».

 

Clara Rossi

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