AOSTA. Divampa immediatamente la polemica politica sul lavoro svolto dalla Commissione speciale su CVA e sulla sua relazione conclusiva. La minoranza ha infatti abbandonato l'aula prima della fine dell'ultima riunione di ieri, quella di approvazione della relazione, e accusato la maggioranza di non aver rispettato il principio di imparzialità.
I gruppi di opposizione segnalano in particolare la "fretta nella gestione dei lavori" che "ha impedito un approccio metodologicamente adeguato" e poi la "volontà della maggioranza di condizionare la scelta in una predeterminata direzione, la quotazione in borsa". Questa situazione, accusano i gruppi, ha "impedito di analizzare i problemi e valutare scenari e soluzioni alternative".
E ancora: "Le indiscrezioni fatte trapelare alla stampa, circa decisioni mai prese, sono da considerare pressioni indebite e inaccettabili che evidenziano la fretta ingiustificata dalla realtà di fatto".
La minoranza rileva che la "costruenda Norma di attuazione dello Statuto, che afferma il potere della Regione di intervenire sulle procedure e modalità dell'utilizzo delle acque e sul ruolo delle società che operano in tale campo, ha un rilievo fondamentale per la Valle d'Aosta". Secondo i gruppi di opposizione la Valle d'Aosta dovrebbe seguire ciò che fanno le altre Regioni a Statuto speciale del Nord Italia, indirizzate "verso una maggiore o totale proprietà pubblica delle società idroelettriche", anziché puntare sulla quotazione in borsa. "Invece di puntare a tenere sotto stretto e totale controllo pubblico una azienda strategica si cercano le modalità per consentire a qualche società privata di mettere le mani su CVA".
La replica della maggioranza
La Commissione ha "lavorato con la massima serietà, nel rispetto dei tempi stabiliti dal Consiglio", affermano invece i gruppi di maggioranza esprimendo poi "viva perplessità a fronte dell'atteggiamento rinunciatario e polemico della minoranza che non ha ritenuto di voler apportare il suo contributo alla stesura della relazione finale, adducendo criticità metodologiche".
Le accuse sulle indiscrezioni alla stampa sono "un tentativo di gettare discredito sulle singole persone", aggiungono i gruppi.
I gruppi di maggioranza infine "ribadiscono la loro volontà di affrontare il tema del futuro di CVA con il senso di responsabilità, la chiarezza e la lungimiranza che l'argomento richiede e non presteranno il fianco alle speculazioni politiche di una minoranza che trova unità di intenti solo per meri fini di propaganda".
E.G.