L'esposizione organizzata da Skyway Monte Bianco al centro di una interrogazione discussa in Consiglio regionale
Non è passata inosservata, nel bene e nel male, la suggestiva esposizione di sculture organizzata da Skyway Monte Bianco nella stazione di punta Helbronner. L'obiettivo è quello di celebrare l'alpinismo e, in particolare, i grandi alpinisti sudtirolesi. Ciò che ha fatto storcere qualche naso è che le sculture siano opera di scultori sudtirolesi: gli artigiani valdostani non sono stati coinvolti.
L'argomento è approdato anche in Consiglio regionale con una interrogazione discussa giovedì del gruppo Lega sulle considerazioni del governo valdostano a proposito della scelta compiuta da Skyway.
«Skyway è sempre attenta alla valorizzazione dell'artigianato valdostano ed è costante l'interazione con l'assessorato con cui si sta lavorando, ad esempio, per la promozione della prossima Fiera di Sant'Orso e della Foire d'été», ha risposto l'assessore allo Sviluppo economico, Luigi Bertschy, competente sia per l'artigianato sia per Skyway. L'esposizione a Punta Helbronner «non va vista in contrasto con la promozione del nostro artigianato, ma va valutata in un'ottica di respiro più internazionale della promozione della Valle d’Aosta nelle Alpi».
Skyway «deve assolutamente essere un contenitore e un valorizzatore dell'intera Valle d'Aosta ma anche di altre culture di montagna e dell'enorme patrimonio italiano diventando, non solo il punto geografico più alto dell'Italia intera, ma anche il contenitore di tante e diverse eccellenze italiane», ha aggiunto l'assessore.
Il gruppo Lega ha comunque confermato le proprie perplessità. «Il Sudtirolo è un diretto concorrente dal punto di vista turistico della Valle d'Aosta, inoltre nessuna scultura valdostana è presente in Trentino Alto-Adige», ha detto il consigliere Erik Lavy nella replica.
E.G.