Donzel: voto dei cittadini sopraffatto dalle logiche di potere

L'esponente di VdA Aperta sulla nuova maggioranza: «un caso esemplare di decadenza delle istituzioni»

 

«La nuova maggioranza politica del Consiglio regionale della Valle d'Aosta costituisce un caso esemplare di decadenza delle istituzioni democratiche e mette ancor più in crisi le fondamenta di un'Autonomia speciale come modello di buongoverno». Lo afferma Raimondo Donzel (Valle d'Aosta Aperta) commentando l'attuale situazione politica regionale.

«A partire dalla forzatura interpretativa della norma sui limiti dei mandati» per Renzo Testolin e Luigi Bertschy, «per continuare con lo smontaggio del gruppo appena eletto degli Autonomisti di Centro», secondo Donzel «assistiamo ad una vera e propria esaltazione della deprecabile pratica italiana del trasformismo come metodo "normale" della prassi politica locale. Il presidente in pectore smonta e rimonta alleanze e addirittura gruppi consigliari eletti dai cittadini a suo piacimento senza che vi sia altra prospettiva che la spartizione del potere, dal momento che il confronto non è centrato sugli specifici contenuti. Anzi sui contenuti da FdI a PD sembra esserci una convergenza unanime che svilisce la politica valdostana, facendone un minestrone di sigle vuote di idealità».

Ancora Donzel: «in questo scenario parlare di riforma elettorale per stabilizzare il potere suona cinico e ridicolo: perché qualsiasi voto espresso dai cittadini viene sopraffatto dalle logiche di chi detiene il potere».

Secondo l'esponente di VdA Aperta il programma di governo non dà risposta alle disuguaglianze ed è necessaria «una opposizione netta e forma, anche attraverso una mobilitazione della società civile valdostana».

 

redazione

 

 

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