Riunione operativa del tavolo di coordinamento per studiare la campagna di vaccinazione di tutti i capi bovini presenti in Valle d'Aosta
È pronto il piano di massima per vaccinare l'intera popolazione bovina della Valle d'Aosta contro la dermatite nodulare contagiosa. Una prima riunione operativa si è già svolta tra gli assessorati alla Sanità e all'Agricoltura, l'azienda Usl, i medici veterinari, la Forestale e l'Anaborava per organizzare il programma vaccinale.
L'obiettivo è ambizioso: entro 60 giorni somministrare il vaccino a circa 38.000 capi presenti sul territori, compresi i bovini di allevamenti piemontesi che si trovano negli alpeggi valdostani. Per farlo, l'Usl ha previsto l'impiego di 15 squadre di vaccinazione coordinate da un veterinario. L'Anaborava metterà a disposizione altri 12 veterinari che affiancheranno il personale dell'Usl.
Per la campagna vaccinale è in fase di predisposizione un protocollo operativo dettagliato "volto a definire i compiti di ogni attore della rete regionale di intervento e a garantire tempestività ed efficacia in tutte le fasi dell’operato", spiega l'amministrazione regionale.
È in corso di definizione anche l'ordine di priorità degli interventi nei diversi Comuni, che seguirà "criteri epidemiologici e logistici". I primi vaccini saranno somministrati negli alpeggi e negli allevamenti compresi nel territorio nell'area di sorveglianza verso il confine con la Francia, dove sono stati individuati più focolai di dermatite nodulare. In seguito si procederà con il resto del territorio regionale.
"L’obiettivo imprescindibile - spiega l'assessorato alla sanità - è quello di tutelare il nostro prezioso patrimonio zootecnico bovino, fragile per gli esigui numeri di capi che esprime, ma prezioso per la qualità genetica raggiunta e per il lavoro di tutto il comparto che ha generato questa specificità".
Marco Camilli